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GEMELLI O FRATELLI COETANEI

 

Vista l'annata ricca di bimbi gemelli che frequentano la nostra struttura, ma anche di nostri bimbi che hanno da poco avuto o avranno a breve un fratellino con solo 18/20 mesi di differenza, ci sembrava utile riflettere insieme a voi su alcuni aspetti importanti quando si hanno due figli di età ravvicinata.

Innanzitutto congratulazioni!

Da mamma (anche di figli ravvicinati) so quanto sia difficile (e non oso pensare ai primi 6/12 mesi con i gemelli!).

Chi fa questa scelta meriterebbe un premio!

Qualcuno poi non ha avuto scelta e gli è solo capitato (questo, ovviamente, vale per tutti i gemelli), altri ne hanno fatta una decisione consapevole per il bene dei bimbi: cresceranno insieme, si terranno compagnia, saranno meno gelosi.

Condivido questa scelta e le motivazioni...d'altro canto sono le stesse mie...5 figli in 10 anni...(e adesso che i miei maggiori entrano nell'adolescenza ne sono ancora più convinta, perché confidarsi è più facile con chi ha la tua età, soprattutto in quel periodo in cui ogni adulto è un ostacolo e un nemico).

Ma come sempre, ogni medaglia ha il suo rovescio.

Figli vicini vuol dire che di notte si alterneranno nei risvegli, che mentre si allatta il piccolo sicuramente il “grande” avrà una necessità, che si contenderanno i giochi, le attenzioni, gli spazi.

Non che figli distanti non lo facciano, magari in modo diverso.

Avendo tanti figli ho anche l'esperienza di avere figli che hanno molti anni di differenza tra loro...e se i 10 anni di distanza tra la prima e l'ultimo mi consentono davvero di trovare collaborazione e pazienza nella più grande, i 6 anni di distanza non mi mettono al riparo da nulla: gelosie, invasioni di spazi, litigi per oggetti più o meno personali...con in più la difficoltà di conciliare le esigenze di un'adolescente (privacy, amicizie, impegni sportivi, trucchi, programmi televisivi) con quelle di una bambina (invadenza, curiosità, motricità, impegni sportivi, non trucchi, programmi televisivi).

Il vantaggio invece è che i figli vicini hanno esigenze simili: orari, cibo, pannolini (e cambi), giocattoli, tipo di spazi...

Ci sono però momenti in cui ciò non è così tanto vero, ad esempio quando il primo inizierà la scuola primaria (elementare) e il secondo sarà ancora alla scuola dell'infanzia. O quando il più grande mal tollererà l'invadenza del più piccolo quando sarà con i suoi amici (di solito questo non prima dei 4/5 anni).

Tutti voi starete pensando: va bene...e adesso che ha scoperto l'acqua calda? Ovviamente avete già sperimentato del tutto o in parte ciò che vi sto raccontando, quindi conclusa la parte “considerazioni” passerei alla fase “consigli”.

Alcune piccole cose valgono anche nel caso dei fratelli ma sono indubbiamente vitali con i gemelli.

Possono essere riassunte tutte nell'affermazione che “ogni bambino deve avere la sua individualità”. Ovviamente ciò è tanto più importante quanto più i bambini si assomigliano (stesso sesso e, più ancora, gemelli identici).

Evitate di vestire fratelli o gemelli con gli stessi vestiti nello stesso momento (o con versioni di colore diverso dello stesso vestito): questo provocherebbe un maggior rischio di essere confusi e scambiati, con la conseguenza pericolosa nei più piccoli di un vero ritardo nell'acquisizione di un senso del sé separato dal resto del mondo e con il rischio, nei più grandi, di irritare molto i bambini (nel caso dei fratelli non gemelli ciò provoca irritazione nel più “vecchio”, che come tale ci tiene molto ad essere riconosciuto e differenziato).

Nella stessa direzione vanno anche molte altre “piccole” attenzioni:

  • non parlate dei “gemelli” o dei “bambini”...ognuno di loro ha un nome. Chiedete a chi si occupa di loro di utilizzarli e facilitate il più possibile il riconoscimento anche da parte degli altri (per i gemelli identici un taglio di capelli vistosamente diverso può aiutare)

  • non fate regali uguali...questo non aiuta affatto ad evitare le contese (anche due macchinine identiche saranno riconosciute come diverse dai fratelli, basta un graffio o una scoloritura), di contro li conferma nell'idea di essere uguali per chi ha fatto il regalo...un qualcosa di indistinto (preferireste scoprire che la vostra migliore amica vi ha fatto lo stesso identico regalo che ha fatto ad altre quattro amiche o preferite pensare che ha avuto un pensiero solo per voi?!)

  • non fate regali uguali...anche perché i vostri figli non sono uguali, neanche quelli che lo sembrano. Sforzatevi quindi, almeno voi, di scoprire in cosa sono diversi: uno più motorio dell'altro, uno ama di più la musica, magari amano leggere entrambi ma uno preferisce i libri sui dinosauri e l'altro sulle mucche! Oltretutto ciò consentirà di avere più giochi, più vestiti, più libri...

  • Appurato quindi che ognuno avrà degli oggetti personali, garantitene la protezione: il fratello/gemello dovrà chiedere il permesso di usarli, potrà decidere di non lasciarli usare (magari solo se ne esiste una motivazione valida, non per capriccio), potrà scegliere di donarli ad altri o scambiarli (nel caso di bambini più grandi).

 

Alcune attenzioni, infine, sono doverose con i fratelli non gemelli, che quindi hanno età diverse (anche se di poco) ma sono dell'idea che valgano anche con i gemelli, soprattutto man mano che cresceranno:

  • il giorno del compleanno di uno non dovrà (assolutamente) ricevere regali anche l'altro (tranne che per i gemelli o nello strano caso in cui abbiate partorito nello stesso giorno in anni diversi uno o più figli). La festa sarà del festeggiato, magari l'altro potrà però invitare anche uno dei suoi amici

  • in caso di compleanni ravvicinati potrete ottimizzare tempo e spese con una festa unica, purchè le età degli invitati e i gusti dei fratelli siano compatibili: ognuno avrà la sua torta, i suoi biglietti di auguri, i suoi amici e i suoi regali

  • garantite ad ognuno uno spazio personale (magari piccolo): può bastare un angolo della stanza, un pannello di sughero sopra il letto per i poster o le fotografie, una valigetta o una cesta per riporre i propri oggetti personali.

  • se il maggiore va a scuola dovranno essere assolutamente protetti gli oggetti di scuola, gli spazi e i momenti dei compiti.

  • fino ad una certa età non è assolutamente necessario che le stanze siano separate, anzi, condividere la camera potrà avvicinare molto i fratelli e creare complicità. Dopo i nove/dieci anni, però, dividere due fratelli di sesso diverso rispetta il loro nuovo senso del pudore di fronte ai corpi che cambiano e con la pubertà anche fratelli dello stesso sesso potranno desiderare una maggiore privacy (anche solo un paravento o un armadio per creare angoli in uno stesso ambiente)

  • gli spazi personali potranno essere personalizzati, così come gli oggetti, ognuno con il suo stile e il proprio gusto

  • fratelli o gemelli non dovranno per forza frequentare gli stessi amici, gli stessi sport, gli stessi hobby...se così fosse è probabile che vi sia stata una pressione dall'esterno affinchè ciò accada.

In merito a quest'ultimo punto vi chiederei di riflettere su questo pensiero: non sempre siamo consapevoli delle pressioni che esercitiamo sui nostri figli.

Spesso (e qui si potrebbe aprire un intero capitolo...magari lo terrò valido per un altro mese) riversiamo inconsapevolmente su di loro aspirazioni, speranze, desideri che albergano in noi da tanto tempo: la figlia che diventa la ballerina o la maestra che noi non siamo diventate, il figlio che finisce per suonare lo strumento che abbiamo sempre desiderato, la figlia o il figlio che “seguono le orme” di uno dei genitori percorrendo la stessa carriera professionale o sportiva...

Gli esempi sono infiniti e non dobbiamo sentirci in colpa per cose di cui non siamo consapevoli, ma talvolta rifletterci potrà aiutarci a capire. Anche perché ci sarà il figlio che rifiuterà ciò che non sente appartenergli e quello che tenderà a piegarsi, a seconda dei caratteri loro e nostri, del tipo di pressione, del modo in cui viene esercitata, del momento della vita sua e nostra.

Con più figli da un lato possiamo alleggerire la tensione (perché su un figlio unico si riversano le aspirazioni di due adulti, con più figli possiamo “sparpagliarle”), ma dall'altro la pressione è esercitata inconsapevolmente anche dal fratello. Ciò è particolarmente evidente nel caso delle coppie di gemelli, in cui quasi sempre si evidenzia una asimmetria nella relazione: uno che agisce e l'altro che subisce, uno più dipendente emotivamente dall'altro, uno che osa e l'altro che imita...

consentire libertà di crescita ai fratelli coetanei e, ancor più difficile, ai gemelli è essenziale.

Ciò vuol dire attenzioni diverse, regole (in parte) diverse perché diverse sono le esigenze (e i caratteri e le difficoltà o i punti di forza).

Vuol dire spazi, oggetti e vestiti diversi ma anche classi diverse a scuola, sport diversi, hobbies diversi.

Talvolta è impegnativo, ma è importante pensarci.

Crescere molto assimilati al proprio fratello/gemello può avere conseguenze molto negative:

  • sul piano pratico non si impara a “funzionare” da soli (nelle relazioni, nelle prove che si incontrano, a livello emotivo e psicologico si rimane dipendenti) e prima o poi i bambini dovranno invece farlo,

  • non si sviluppano gli interessi individuali ma quelli della coppia (con la conseguente frustrazione delle aspirazioni personali, il continuo confronto e il rischio di riuscire sempre male rispetto a chi per quell'attività è davvero portato e interessato)

  • per alcuni il rischio è che si rovinino le relazioni interpersonali proprio con quel fratello che ci è sempre stato vicino (rivalità, competizioni, frustrazioni non aiutano)

  • per altri è possibile che una relazione troppo intensa con il fratello/gemello ostacoli e faccia fallire le relazioni con “altri” esterni alla coppia (amici, fidanzati, coniugi e talvolta anche figli) che non potranno mai competere con questa prima e primitiva relazione preferenziale

 

Mi fermo qui solo per motivi di spazio, ma se volete possiamo affrontare l'argomento di persona, perché...ce n'è da dire!!!

 

Per concludere vorrei condividere con voi quest'ultimo pensiero: sentirsi uguali agli altri può essere molto rassicurante, ma la vera conquista è scoprire che in realtà siamo tutti diversi e che il bello sta proprio qui!