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parliamo di ciuccio


Il vostro bimbo è un “ciucciatore” instancabile ma il pediatra vi consiglia di ridurre l'uso del ciuccio?

Se il vostro cucciolo fatica ad abbandonare il ciuccio ci sono alcuni accorgimenti che potrebbero facilitare il passaggio.

Innanzitutto ridurre gradualmente l'uso del ciuccio, che dovrà diventare solo un aiuto per la nanna. Quindi non serve per giocare, con il ciuccio in bocca non riusciamo a parlare, a tavola assolutamente no (“come si fa a mangiare con il ciuccio?”)...

Al risveglio pertanto invitate il bimbo a lasciare il ciuccio nel lettino o, meglio ancora, prendetelo in braccio per farglielo posare su una mensola fuori portata (così non sarà sempre sott'occhio e non sarà possibile andarlo a riprendere da solo).

Se la resistenza è grande, si può “costruire” insieme una casetta per il ciuccio: basta una scatolina, un po' di colla, carta colorata e pennarelli. Abbellite insieme la scatolina, magari adagiate sul fondo un fazzolettino di stoffa (“così il ciuccio sta più comodo quando fa la nanna”).

Il messaggio al risveglio sarà che “il ciuccio adesso va a fare la nanna, perchè è stanco”, tanto adesso “non ci serve”. Riporremo il ciuccio salutandolo e augurandogli buon riposo.

Se nell'arco della giornata il nostro bimbo ci chiederà di usarlo “fuori tempo” gli si potrà dire che il ciuccio serve per fare la nanna e che si usa solo nel lettino. Se il bambino insiste gli si potrà dire che il ciuccio si usa nel lettino, quindi se lo vuole può andare nel lettino.

Si potranno a questo punto verificare due possibili “scenari”:

1. il bambino accetta di buon grado e entra nel letto a ciucciare con gusto

2. si scatenano pianti e tragedie, il bambino non vuole entrare nel letto ma esige il ciuccio

Nel primo caso accettate questa scelta. Dategli il ciuccio con tranquillità e aspettate qualche minuto. Poi proponetegli un'attività interessante (da fare in un'altra stanza), ricordategli di lasciare il ciuccio al suo posto e lodatelo. L'attività si farà solo se il bambino lascia il ciuccio al suo posto, altrimenti non innervositevi e lasciate che rimanga nel letto a ciucciare, può darsi che ci voglia qualche giorno.

Nel secondo caso tenete duro. Se avete deciso e comunicato che il ciuccio rimane nel letto non cedete. Lasciate che il bambino sfoghi la sua rabbia, poi, quando vi sembra più tranquillo, proponetegli un'attività interessante. Se continua a volere il ciuccio ditegli con calma, nuovamente, che se lo vuole può andare a letto.

Ricordatevi che:

  • il letto non dovrà essere presentato come una punizione perchè vuole il ciuccio, ma solo come una semplice consequenzialità (“il ciuccio serve per dormire, si usa nel letto, se vuoi il ciuccio puoi usarlo nel letto”)

  • mentre spiegate brevemente al bambino che non gli darete il ciuccio se non nel letto dovrete essere serene, non arrabbiate; se vi sentite nervose lasciate pure la stanza dopo la prima spiegazione; il bimbo probabilmente strillerà, dopo poco tornate e provate a recuperarlo come sopra (proponendogli un'alternativa)

  • esiste sempre la possibilità di dire che il ciuccio l'avete perso o che l'ha preso l'uccellino, il cagnolino, la Befana, Babbo Natale (e li odieranno poi per tutta la vita)...ma noi crediamo molto nella forza della verità e dai due anni si può spiegare che vengono i dentini storti e quindi non si deve più usare

  • può essere utile fare notare che la mamma non lo usa, il papà non lo usa...e così via, ma attenzione a non dire che “ormai sei grande”, soprattutto se c'è un fratellino più piccolo che lo usa ancora

  • il passaggio è più facile per i bambini che oltre al ciuccio hanno anche un oggetto “del cuore” (pupazzetto, copertina...); se il vostro bimbo non li ha mai avuti si può provare ad abbinare il ciuccio e un pupazzo gradito per un po' di tempo prima di iniziare il percorso di abbandono del ciuccio...potrà essere una consolazione (anche se non avrà lo stesso valore