non solo nido
piccoli consigli
ci piacciono
LA GELOSIA tra fratelli
Il nostro nido è forse anomalo, in un'Italia a crescita zero, perché più della metà dei nostri bimbi ha fratelli. Tanti, pochi, più grandi, più piccoli, ancora nella pancia, anche della stessa età...è l'anno dei gemelli, ne abbiamo ben tre coppie! Ciò ci porta ad affrontare spesso il tema della gelosia tra fratelli. Anche quest'anno abbiamo un po' di pance che girano in asilo, qualcuno invece è diventato fratello maggiore da poco (congratulazioni!). Allora parliamo un po' di questo e affrontiamo questo “mostro dagli occhi verdi” come lo definisce Shakespeare: la gelosia, che in una canzone di altri tempi era “assurda malattia”. È generalmente considerato un sentimento negativo, riprovevole, vergognoso...ma in realtà entro certi limiti è un sentimento umano, normale, sano. Il bambino geloso non è cattivo ed egoista. Il bambino geloso è semplicemente un essere umano. È inutile che pensiamo che il nostro bimbo non sarà geloso perché è dolce e carino, perché adora i bambini piccoli, perché per anni ci ha chiesto un fratellino... Se è sano di mente il nostro bimbo sarà ANCHE geloso. “Anche” vuol dire che non sarà “solo” geloso: in alcuni momenti sarà contento, in altri preoccupato, in altri ansioso, in altri geloso. Ogni persona e quindi ogni bambino manifesta la gelosia in modo diverso e con una diversa frequenza e intensità. Vediamo quali sono le variabili più frequenti e proviamo a fornire per ognuna una spiegazione del possibile meccanismo sottostante e qualche suggerimento per contenerle:
Può servire sottolineare al grande tutti i vantaggi dell'essere grande (puoi mangiare il gelato, andare in bicicletta, fare un disegno, non fare la nanna del mattino, usare il didò...) evidenziando come sia noiosa la vita di un piccolo. Alcune richieste possono essere assecondate, magari brevemente, altre no (se desidera essere allattato al seno sottolineate che lui ha i denti e vi farebbe male, però con i denti si possono mangiare i biscotti; se vuole la pappa del fratellino gli si può far mangiare la stessa pappa, poi però papà e mamma ceneranno con la sua pasta preferita e quindi se lui ha già mangiato...). Ovviamente occorrerà poi gratificarlo dandogli attenzioni particolari: ritagliate uno spazio solo per lui, mentre il piccolo dorme o mentre se ne occupa qualcun altro, e fate insieme ogni tanto qualcosa di speciale (un lavoretto, un gioco nuovo, leggete un libro, una passeggiata...).
Evitate di proteggere “troppo” il piccolo. Ricordate che anche un bambino di due anni può toccare o prendere in braccio un neonato con la supervisione di un adulto. Coinvolgete il maggiore quanto più potete nella gestione quotidiana: può andare a prendervi il ciuccio, porgervi i pannolini, cantare una canzone per divertirlo, dondolare la carrozzina... Nei momenti in cui non potete farlo collaborare potrà fare le medesime azioni sulla bambola o su un pupazzo. A tutti i miei figli, maschi e femmine, il fratellino appena nato ha regalato una bambola che poteva essere allattata o lavata mentre io allattavo o lavavo il neonato. Quando non potrete non riprenderlo per le aggressioni al piccolo (ma ricordate che dovrà essere raramente, il più delle volte andrà distratto o coinvolto) non dimenticate di sottolineare che quando lui era piccolo come il fratellino voi lo proteggevate e se un bimbo lo infastidiva o gli faceva male lo fermavate. Non ditegli mai che è cattivo: “so che sei arrabbiato, ma questo non si può fare”.
Di solito sono rivolti al fratellino o alla mamma per richiamare l'attenzione. Cercate di ignorare il dispetto (se si accorge che attira l'attenzione ne sarà gratificato) e dedicategli tempo e attenzioni in altre circostanze. Sappiate però prevedere ed arginare le situazioni critiche (in genere quando il piccolo viene allattato o fatto addormentare), coinvolgendo preventivamente il grande con un libro, un disegno, un gioco.
In fondo è “colpa” della mamma se è arrivato l'intruso ed è poi la mamma quella che viene contesa. Non pensiate che non vi voglia più bene...anzi, è l'esatto contrario. Lo spodestato sta reclamando il suo ruolo di figlio unico o di piccolo di casa, vuole un po' farsi desiderare e un po' è davvero arrabbiato con voi. Non andate in pezzi se vi rifiuta e non diventate il suo zerbino, disposte a tutto pur di farlo tornare a voi. Siate il più possibile disponibili, attente alle sue richieste, proponetevi per attività interessanti e momenti di coccole, parlategli di quando lui era piccolo e voi lo accudivate. Siate però anche ferme e mantenete le regole di base; niente spaventa di più un bambino che non avere “paletti”.
Le motivazioni sono le stesse del punto precedente, ma prevale l'ansia di perdervi rispetto alla rabbia. Non lasciare la mamma è un modo per controllarla mentre è con il fratello e forse teme anche che vada via di nuovo (come quando è andata in ospedale). I consigli sono i medesimi, ma cercate anche di fare cose belle insieme al papà o ai nonni; se possibile senza forzature offritegli opportunità da solo con il papà o da solo con papà e fratellino (povero papà!)...non si sentirà obbligato a controllarvi perché tanto il fratellino è con lui (e voi potrete riposare).
Dategli tempo. Forse sta solo cercando di assimilare la cosa, forse pensa che se non ne parla non è successo niente. Se questo comportamento permane nel tempo introducete voi l'argomento, magari suggerendo spontaneamente che a volte i piccoli sono proprio dei rompiscatole...vi percepirà come un alleato.
Alcuni piccoli consigli:
Può davvero verificarsi tutto e il contrario di tutto. La gelosia non scompare mai. Si attenua in alcuni periodi per ricomparire in vari momenti critici (tipicamente quando il piccolo compie passi in avanti: gattona, cammina...) e nei momenti di difficoltà, in cui ogni bambino sente più forte il bisogno dell'esclusività (inserimenti a scuola, malattie...). Abbiamo parlato dei fratelli grandi gelosi dell'ultimo nato, ma accade anche il contrario: piccoli gelosi dei grandi. Anche tra i gemelli, che hanno quindi un'esperienza comune e condivisa, la gelosia non si risparmia. Non consiglio di cercare di dare a tutti (gemelli e non) la stessa cosa (oggetto, tempo, attenzione...). I bambini sono individui diversi e hanno esigenze diverse. Ognuno avrà bisogno di qualcosa di diverso e ben presto potrete dire al vostro bambino “tu non ne hai bisogno ora, lui sì” (che poi vostro figlio lo accetti è tutta un'altra cosa). Sarà questo il messaggio che dovrà arrivare al vostro bambino: la mamma e il papà sono qui, per te, sempre; sono anche qui, per tuo fratello/sorella, sempre. Non vogliono più bene all'uno o all'altro...l'amore si moltiplica e non si divide. Credete davvero che avendo cinque figli io ami ognuno di loro meno di quanto una mamma ami un figlio unico?
Infine... ….non vi capita nulla di tutto ciò? Il vostro bimbo è davvero felice del nuovo arrivato? Ama condividere giochi e attenzioni con il nuovo arrivato? Non è in crisi, non vi mette in crisi, è solare e sereno? Allora sì che dovete preoccuparvi! |