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               TOGLIAMO IL PANNOLINO?

Come per tanti altri argomenti, anche per abbandonare il pannolino le teorie si sprecano.
Ci sono i sostenitori del “lo togli e basta”, quelli del “quando sarà pronto ci arriverà da solo”, quelli dell’EC che
non glielo mettono proprio dalla nascita...insomma, ce n’è per tutti i gusti. Ora vi racconto la teoria che
preferiamo noi e vi spiego come metterla in pratica, se vi va.
Prima di tutto partiamo dalla base teorica: i bambini fanno le cose quando sono pronti ma solo se li mettiamo nelle
condizioni di farle...contesto e stimoli giusti.
Vale per le conquiste motorie, che verranno rallentate se li teniamo sempre in braccio o legati in un passeggino ma
che non potremo accelerare a nostro piacimento (provate a mettere seduto un neonato senza appoggio o a far
camminare un bimbo di sei mesi! Anzi, non provateci, poverino!!).
Vale per il linguaggio che per svilupparsi bene e per tempo ha bisogno di tutte quelle condizioni di cui parliamo
spesso: che voi parliate al vostro bimbo, che gli parliate correttamente, che non abbia un ciuccio in bocca, che i
suoi tentativi di comunicare non cadano nel vuoto...
Vale per le autonomie, che richiedono che abbia il tempo, lo spazio e gli strumenti giusti per poterle agire: se fate
al suo posto, se gli mettete fretta, se mettete gli oggetti fuori portata, se ha vestiti troppo duri o difficili alcuni
bambini potrebbero rinunciare.
Veniamo quindi all’abbandono del pannolino.
In alcune civiltà i pannolino non si usano. Vero.
In Cina i bambini usano dei pantaloncini con un taglio sul cavallo e fanno pipì e cacca con facilità, dove si
trovano. È una scelta anche quella, liberi di provarci.
Spesso vi accorgete se il vostro bimbo deve fare o ha appena fatto cacca o pipì e potete metterlo su un vasino così
che colleghi le evacuazioni al vasino. Vero.
Però non funziona con tutti i bambini (c’è chi si blocca quando lo portate in bagno) e dovete essere con lui in
rapporto uno a uno per tutto il giorno (genitori, nonni, baby-sitter)...al nido grazie no!
C’è un sistema unico e un percorso universale? No. Tempi e modalità devono essere adattati ai bambini. Ci sono
bambini (rari e più spesso le femmine) che tolgono il pannolino a 15 mesi e altri che ci arrivano oltre i 3
anni...anche se intorno ai 2 anni può essere l’età adatta a molti.
C’è un sistema che può essere modulato sui singoli bambini ma che ha un andamento di base unico? Proviamo a
vederlo insieme.
Vi raccontiamo cosa succede al Papero Blu e perché lo facciamo in questo modo.
All’inizio i bimbi utilizzano il pannolino, lavabile o usa e getta poco conta, e fanno cacca e pipì lì. Alcuni
mostrano fastidio quando sono sporchi o bagnati mentre altri potrebbero restarci tutto il giorno. Noi abbiamo dei
tempi di cambio uguali per tutti, più o meno. A metà mattina, presumendo che dopo colazione tutti siano stati
cambiati prima di venire al nido, al risveglio dalla nanna del pomeriggio e ogni volta che fanno la cacca o che il
pannolino sembra troppo pieno. Qualcuno ha ritmi diversi perché ci dà segnali particolari.
Quando iniziano a camminare e stare in piedi con sicurezza QUANDO E’ SOLO PIPI’ proponiamo il cambio in
piedi. Se c’è la cacca ci cambiamo sul fasciatoio.
Una volta al giorno, in un momento in cui avete tempo e siete sereni sia voi che il vostro bimbo proponetegli di
sedersi sul vasino.
Il water piccolo del nido e il water di casa con il riduttore lo riserverei ai bimbi un po’ più grandi perché molti non
amano avere i piedini a penzoloni, ma se per lui o lei è la prima scelta non c’è motivo per dirgli di no...potrete
tornare al vasino se cambierà idea. Non è utile forzare il bambino a sedersi, mentre potrebbe essere utile
incoraggiarlo se è esitante, con una canzoncina. Al nido è più facile perché di solito andiamo almeno con due
bambini, quindi è un’attività gradita. Personalmente NON consiglio di: portare in bagno giochi cibo e libri per
intrattenersi, spostare il vasino dal bagno ad altri ambienti della casa, utilizzare il vasino come un gioco, sedersi
vestiti...scegliete un vasino liscio e senza suoni, lucine, volanti, paperelle. Il nostro scopo è che il bambino
colleghi il vasino a fare cacca e pipì.
Il tempo giusto per stare seduti è più o meno quello che ci impiegate a cantare al vostro bimbo il ritornello della
canzone “mi scappa la pipì papà” (vecchia hit del 1979, la trovate on-line se volete):
Mi scappa la pipì, Mi scappa la pipì, Mi scappa la pipì, papà (3 volte)
Non ne posso proprio più, Io la faccio qui.
Diventa un rituale condiviso, trattiene il bambino per un tempo adeguato, rende comprensibile il concetto di
aspettare un attimo. All’inizio molti bambini non vorranno stare questo tempo e forse non vorranno nemmeno
sedersi...va bene, gratificateli per il piccolo pezzetto che hanno fatto oppure dite loro con tranquillità che ci
proverete un’altra volta.
A questo punto fate alzare il vostro bimbo e rimettete, meglio se in piedi, il pannolino.
Se per un caso fortuito fosse arrivata la pipì nel vasino esultate, mostrategli che la buttate nel water, salutatela
insieme e fate tirare l’acqua al vostro bambino perché è la parte più divertente della faccenda! Di solito la pipì

invece non c’è, quindi guardate insieme nel vasino (“è arrivata la pipì? No, non c’è. Non importa, arriverà
domani”) e via verso nuove avventure!
Andremo avanti così per un po’ di tempo, quanto non so dirvi perché dipende dal vostro cucciolo. Ci saranno
bambini che alla prima o alle prime volte faranno pipì ed altri che non la faranno proprio mai. Se non è un rituale
gradito sospendete e riprovate più avanti. Molti bambini lo accettano con piacere al nido ma a casa si rifiutano di
lasciare i giochi per andare in bagno.
Arriverà comunque prima o poi il momento in cui faranno la pipì? Sì e no.
Vediamo entrambe le opzioni.
SI’: il vostro bambino dapprima saltuariamente e poi con regolarità inizia a fare pipì nel vasino.
In questo caso aumentate le occasioni per andare sul vasino fino a provare ogni due ore circa. Se vi capita di
trovare qualche volta il pannolino asciutto potete iniziare a togliere il pannolino.
Come?
Noi consigliamo con gradualità. La prima volta dopo la pipì sul vasino gli proporrete di stare senza, quindi si
tireranno su mutande e pantaloni e si dirà al bambino “ricordati che sei senza pannolino, se ti scappa la pipì
veniamo a farla sul vasino” e accompagnate la sua mano a toccare la zona dell’inguine attraverso i pantaloni per
fargli notare che il pannolino non c’è (“senti? Non c’è il pannolino”). Poi torniamo a giocare insieme e gli
proponiamo di andare sul vasino dopo circa 20/30 minuti. Ricordatevi che raramente i bambini in questa fase
segnalano a parole di dover fare pipì; voi chiedetegli che lo faccia, magari, ma non ve lo aspettate e quindi non vi
preoccupate se non è ancora in grado di parlare per farlo. Quando devono fare pipì alcuni si tengono con le mani
(e lì è facile capirlo), altri saltellano, accavallano le gambe, si muovono sulla sedia come se scottasse, si
immobilizzano improvvisamente...se capite che sta per arrivare la pipì invogliateli a correre sul vasino e se ce la
fanno, anche solo in parte, grande ovazione! Se non fate in tempo pazienza. Non sgridateli ma ditegli: “non
importa, però la prossima volta andiamo subito, così la fai sul vasino”. Il succo è che non ci arrabbiamo ma che
non è divertente né uguale fare la pipì addosso. È un incidente di percorso e la prossima volta andrà meglio.
Alcuni bambini piangono o si offendono, quindi potrebbero poi essere restii a stare nuovamente senza pannolino e
quindi vanno rassicurati, altri ridono o sembrano indifferenti e con gentilezza gli va detto che non si fa la pipì
addosso.
Per qualcuno, attenzione, fare la pipì addosso può avere dei risvolti vantaggiosi. Come è possibile? Se mi
faccio la pipì addosso la mamma o il papà mi dedicheranno la loro attenzione, magari distogliendola dal lavoro, da
un fratellino appena nato, da un’incombenza che non mi piace. Oppure potrei trovare divertente fare il bagnetto
dopo essermi bagnato di pipì e quindi volerlo fare spesso.
Poiché prevenire è meglio che curare, quindi, prevedete una traversa impermeabile sul divano (magari nascosta da
un bel telo colorato) nel punto dove si siede di solito il cucciolo a leggere, togliete il tappeto persiano
pregiatissimo, scegliete abbigliamenti comodi da togliere e facili da lavare e asciugare, munitevi di grandi scorte
di mutandine, pantaloni, calze e scarpe.
Se c’è un fratellino neonato eviterei di iniziare a togliere il pannolino negli orari in cui allattiamo se siamo sole in
casa.
Se le pipì nel vasino diventeranno regolari allungate gradualmente i tempi nei giorni successivi passando da
20 a 40 a 60 minuti e così via. Se invece ci sono incidenti fermatevi e rimanete con il tempo raggiunto per più
giorni. Se non arrivano pipì addosso ma nemmeno nel vasino, non andate avanti a oltranza...va bene non fare la
pipì per due o tre ore, ma non va bene se viene trattenuta per tutto il giorno.
Mantenete il pannolino per la nanna, quella del pomeriggio e quella della notte, finché la situazione non sia
consolidata; quando anche i pannolini della nanna rimarranno asciutti è arrivato il momento di abbandonarli
(cercate di evitare di dare molto da bere prima di andare a letto nel primo periodo).
NO: il vostro bambino non fa pipì nel vasino se non una volta per sbaglio.
In questo caso provate ancora un po’. Poi arriverà il momento di forzare un po’ la mano e togliere il pannolino con
un salto nel buio.
La maggior parte dei bambini farà la pipì addosso qualche volta e poi prenderà il ritmo.
Alcuni faranno una sola pipì addosso e poi sarà come se si fosse accesa una lampadina: ecco qual’è la sensazione
di lasciare andare la pipì!
Per altri sarà un percorso più lento e accidentato e dovrete munirvi di tanta pazienza.
E LA CACCA?
Per la cacca può essere lo stesso discorso, ma anche no.
Ci sono bambini che così come iniziano ad usare vasino e water per la pipì lo usano anche per la cacca.
Altri, forse la maggioranza, fanno percorsi separati. Pare un discorso poco piacevole, ma sono davvero due cose
diverse! La pipì è veloce, un po’ imprevedibile, quando arriva arriva, la sensazione è liberatoria ed è difficile

dafermare. La cacca la si può trattenere più facilmente ma a volte si fa anche fatica a farla e devo metterci più tempo
e più concentrazione, in più ci sono bambini che sentono fastidio o vero e proprio dolore durante la defecazione.
Non esiste una strategia apposita per la cacca, ma ci sono alcuni piccoli consigli. Se il vostro bambino fatica a
liberarsi:
• dategli molto da bere, acqua e succo
• offritegli spesso frutta e verdura, eventualmente nascosta nel risotto o nella pasta o sotto forma di polpette
• fategli fare delle belle passeggiate, l’attività motoria aiuta
• solo in caso di reale necessità e su consiglio del pediatra utilizzate preparati specifici
Alcuni bambini potrebbero richiedere il pannolino ancora per un po’ per fare la cacca, anche quando non ne
avranno più bisogno per la pipì. Se vi accorgete che malgrado i tempi siano maturi per toglierlo anche per la nanna
il vostro bambino lo richiede ancora per fare la cacca, consiglierei di rallentare un po’ e tenerlo per la nanna del
pomeriggio e della notte, piuttosto che acconsentire a rimetterlo su richiesta quando devono fare la cacca perché
questa potrebbe essere un’abitudine difficile da abbandonare un domani.
GLI ERRORI DA EVITARE
Arrabbiarsi o fare pressioni al nostro bambino per togliere il pannolino potrebbe generare ansia o dare al piccolo
uno strumento con cui smuovere molte “cose” in mamma e papà. A questo punto l’abbandono del pannolino
diventerà qualcosa di ben più complesso e meno naturale.
Perdere il momento buono può significare allungare i tempi. Ci sono bambini che mandano segnali chiari di
essere pronti a lasciare il pannolino ma per vari motivi può non essere il tempo giusto per mamma e papà. A volte
non si può fare diversamente ma siate pronti al fatto che quando sarete pronti voi lui potrebbe non essere più
interessato.
Lasciare al bambino il pieno controllo sul pannolino. È preferibile proporre (“vieni, togliamo il pannolino”)
piuttosto che chiedere (“vuoi togliere il pannolino?”) perché se vi risponderà di no dovrete rispettare la sua
decisione ma questo percorso necessita di un minimo di continuità. Di contro anche assecondare il bambino su
quando mettere e quando togliere il pannolino mette voi nella difficile situazione di dover gestire un bambino
spannolato in momenti strategicamente non adatti e carica tutto il percorso di implicazioni che poco hanno a che
fare con lo “spannolinamento” e che sono più legate a giochi di forza e verifica dei limiti.
Procedere in modo caotico e poco coerente, con balzi in avanti e poi giorni interi in cui nessuno toglie nulla.
Meglio procedere con gradualità piuttosto che fare marcia indietro a metà percorso o saltare i giorni. Se il
bambino è gestito da più persone non deve necessariamente seguire gli stessi ritmi con tutti...considerate che ci
sono delle variabili non trascurabili che devono necessariamente orientare le scelte degli educatori:
• un nonno può essere in difficoltà a gestire le pipì addosso se sono frequenti
• a casa alcuni bambini sono meno collaborativi perché manca la componente “gruppo” e magari con
mamma e papà si rifiutano perfino di sedersi sul vasino, quindi il percorso procederà più spedito al nido
• di contro al nido il bimbo deve essere gestito in gruppo e l’attività non può essere ritagliata su misura del
singolo, quindi non è possibile gestire un bimbo che fa la pipì addosso ogni venti minuti
• ci sono bambini che vivono con ansia la possibilità di fare pipì addosso “in pubblico” e si sentono più
sicuri tra le mura di casa
Non temete, sembra più difficile a dirsi che a farsi. Se avete letto fin qui e vi siete fatti un idea di come procedere,
fidatevi del vostro istinto e del vostro bambino.
Sarà fondamentale confrontarsi con le educatrici, così che tutti sappiano a quale stadio siamo e cosa ci potremmo
aspettare ma anche condividere piccole soluzioni e strategie.
Che altro dire...? Buon percorso a tutti!